Per anni, l’emoglobina glicata (HbA1c) è stata considerata il parametro di riferimento per valutare il controllo glicemico nelle persone con diabete. Ma negli ultimi anni, con l’avvento dei sensori CGM (monitoraggio continuo della glicemia), è emerso un nuovo indicatore: il Time in Range, ovvero la percentuale di tempo in cui la glicemia rimane entro un intervallo target.
Sempre più studi mostrano che il Time in Range può essere un predittore ancora più preciso della salute metabolica a lungo termine, soprattutto nel diabete mellito di tipo 1. In questo articolo spieghiamo cosa misurano questi due indicatori, come si confrontano e perché è utile conoscerli entrambi.
Cos’è l’emoglobina glicata?
L’emoglobina glicata (HbA1c) è un esame del sangue che misura la percentuale di emoglobina che si è legata al glucosio. Riflette la media dei livelli glicemici degli ultimi 2–3 mesi. Valori raccomandati:
- Per la maggior parte delle persone con diabete: <7%
- Nei bambini, può essere leggermente più alto per motivi di sicurezza
È un indicatore semplice, standardizzato e riconosciuto a livello internazionale. Ma ha dei limiti.
I limiti dell’HbA1c
Sebbene utile, l’emoglobina glicata non mostra le fluttuazioni giornaliere della glicemia. Due persone con la stessa HbA1c possono avere profili molto diversi:
- Una può avere glicemie stabili intorno ai 140 mg/dL
- L’altra può avere forti oscillazioni tra 60 e 250 mg/dL
Entrambe avranno una media simile, ma la seconda persona è esposta a maggiori rischi, sia per ipoglicemie che per picchi costanti.
Cos’è il Time in Range?
Il Time in Range (TIR) indica la percentuale di tempo in cui la glicemia rimane entro un intervallo definito, solitamente tra 70 e 180 mg/dL. Si ottiene grazie ai dati raccolti da un sensore CGM, che misura la glicemia ogni pochi minuti.
Secondo i target proposti da International Consensus on Time in Range (2019), i valori consigliati sono:
- >70% del tempo nel range (70–180 mg/dL)
- <4% sotto i 70 mg/dL
- <25% sopra i 180 mg/dL
- Obiettivo secondario: >90% del tempo per bambini, dove possibile
Cosa dice la scienza: TIR come miglior predittore
Diversi studi hanno confrontato l’HbA1c con il TIR per capire quale parametro sia più utile per prevedere complicanze a lungo termine. Ecco cosa emerge:
- Battelino et al. (2019): ogni 10% di aumento del TIR è associato a una riduzione significativa del rischio di retinopatia e nefropatia.
- Beck et al. (2019, Diabetes Care): il TIR correlava meglio delle medie glicemiche con lo sviluppo di complicanze microvascolari.
- Zhou et al. (2021): in pazienti con diabete tipo 1, un TIR più alto era fortemente correlato con una migliore funzione renale nel tempo, anche a parità di HbA1c.
In sintesi: la qualità del controllo glicemico conta quanto (o più) della media.
Perché usare entrambi?
L’ideale è usare emoglobina glicata e TIR insieme, perché forniscono informazioni complementari:
- L’HbA1c dà una visione d’insieme utile per il medico
- Il TIR offre una lettura più fine e utile per l’autogestione quotidiana
Nell’ambito pediatrico, coinvolgere bambini e caregiver nel monitoraggio del Time in Range aiuta a dare un feedback più immediato e comprensibile, migliorando l’adesione alla terapia e la consapevolezza.
Il futuro della gestione glicemica
Con la diffusione dei sensori CGM e delle app intelligenti, il Time in Range sta diventando il nuovo standard di riferimento. I principali enti internazionali (ADA, ISPAD, EASD) lo includono ormai nelle linee guida per il monitoraggio.
Noi di Sugarwise vogliamo contribuire a rendere questi strumenti più accessibili e intuitivi per le famiglie, aiutando i bambini a vivere con più libertà e meno stress.
Fonti scientifiche
- Battelino T. et al., Clinical Targets for Continuous Glucose Monitoring Data, Diabetes Care, 2019
- Beck RW. et al., The Relationship Between Time in Range and Diabetic Complications, Diabetes Care, 2019
- Zhou Z. et al., Time in Range and Risk of Microvascular Complications, Front Endocrinol, 2021
- International Consensus on Time in Range
