Il termine diabete viene spesso usato in modo generico, ma in realtà comprende condizioni molto diverse. La più nota distinzione è tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2—due malattie con cause, meccanismi e trattamenti distinti.

Tuttavia, confondere i due tipi non è solo un errore tecnico: alimenta pregiudizi e stigma che possono avere un impatto concreto sulla vita di chi convive con questa diagnosi, bambini inclusi. In questo articolo facciamo chiarezza sulle differenze principali, sulle diagnosi errate negli adulti e su come lo stigma colpisca chiunque viva con il diabete.


Diabete tipo 1 e tipo 2: cosa cambia davvero?

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune: il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas che producono insulina. Compare spesso in età infantile o adolescenziale, ma può manifestarsi anche in età adulta. Le persone con tipo 1 devono assumere insulina per tutta la vita, perché il corpo non è più in grado di produrla.

Il diabete di tipo 2, invece, è legato a un’insulino-resistenza: il corpo produce insulina ma non riesce a usarla in modo efficace. È più comune negli adulti e può essere inizialmente trattato con dieta, attività fisica e farmaci orali. Col tempo, alcune persone con tipo 2 possono aver bisogno anche di insulina.

La differenza non è solo teorica: cambia il trattamento, la prognosi, e l’approccio psicologico alla malattia.


Quando gli adulti ricevono una diagnosi sbagliata

Sempre più adulti vengono inizialmente diagnosticati con diabete di tipo 2, anche se in realtà si tratta di tipo 1 a insorgenza lenta (a volte chiamato LADA, Latent Autoimmune Diabetes in Adults). Poiché il tipo 1 è più comune nei bambini, spesso non viene considerato nei pazienti adulti.

Questo può portare a trattamenti inadeguati, peggioramento della salute, e frustrazione per la persona che cerca di “fare tutto bene” senza risultati. Un test per rilevare gli autoanticorpi può chiarire la diagnosi, ma non sempre viene prescritto tempestivamente.

Diabete tipo 1 o tipo 2?
Diabete tipo 1 o tipo 2? Facciamo chiarezza su diagnosi, stigma e pregiudizi che colpiscono bambini e adulti. Cosa dice davvero la scienza.

Lo stigma intorno al diabete fa male a tutti

Uno dei problemi più gravi è lo stigma sociale che spesso circonda la parola “diabete”. Frasi come “Avrà mangiato troppi zuccheri” o “Basta mangiare sano e passa” sono luoghi comuni che colpiscono profondamente, soprattutto i bambini con diabete di tipo 1 e le loro famiglie.

Ma sono anche concettualmente sbagliate: il diabete tipo 2 non è causato semplicemente dallo stile di vita, e il tipo 1 non ha nulla a che vedere con le abitudini alimentari. In entrambi i casi, esistono fattori genetici e ambientali complessi, spesso fuori dal controllo della persona.

Ridurre tutto a una questione di “colpa” o “scelte sbagliate” alimenta la vergogna e il senso di isolamento.


Cosa possiamo fare per cambiare la narrazione


Conoscere per includere

Ogni volta che correggiamo un pregiudizio, contribuiamo a rendere la società più accogliente per chi vive con il diabete, a qualunque età e con qualsiasi tipo. La diagnosi non definisce chi siamo, e non dovrebbe mai diventare un’etichetta riduttiva.


Fonti per approfondire


Sugarwise per le famiglie

Sugarwise è un progetto digitale pensato per supportare i caregiver di bambini con diabete tipo 1. Ascoltiamo le famiglie per costruire strumenti pratici, non giudicanti, e pensati per ridurre il carico mentale quotidiano.

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